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Cantina Sella & Mosca: nel calice il vento del mare e il territorio della Sardegna

Cantina Sella & Mosca: nel calice il vento del mare e il territorio della Sardegna

Ci sono posti in Italia che per convenzione turistica vengono identificati essenzialmente con gli elementi paesaggistici e tradizionali maggiormente pubblicizzati; luoghi associati a quel tipo di turismo “vacanziero”, al cui patrimonio enogastronomico non viene reso omaggio. Parlando della Sardegna ovviamente si pensa al mare, talmente decantato e attraente che pone in secondo piano tantissimi altri aspetti preziosi offerti dalla cultura e dalle usanze.

Da turista in cerca di ciò che è meno palese ma celato e latente, ho recentemente visitato, attraverso una sorta di trekking urbano, l’entroterra di quest’isola, ed ho scoperto una faccia più primitiva e “ferma”, dove il tempo sembra scorrere in base alle correnti e alla forza dei venti, che si intersecano e soffiano con intensità mai prevedibile. Proprio questi venti rendono il paesaggio basso e movimentato, con terreni brulli, architetture secche, pietre calcaree intervallate da balle di fieno, campi di mirto, piante grasse, spiagge, saline, olivi e alberi secolari; un susseguirsi disordinato di ambientazioni differenti e tuttavia ben assemblate proprio dall’azione amalgamante del vento e del mare.

Lo stesso vento, signore indiscusso al quale gli alberi si piegano, diviene scultore delle scogliere, tessitore delle maree e trasportatore repentino di nuvole, imponendo la propria autorità nell’entroterra, attraverso un vortice di odori e profumi rigorosamente naturali, mix degli elementi dell’atmosfera; l’ unico aspetto “non naturale” è rappresentato dalle pale eoliche che svettano all’improvviso tra le colline ocra come mostri meccanici, artificiali ma sempre strumenti al servizio di Eolo, quasi a testimoniare la presenza umana e la collocazione temporale attuale, altrimenti dimenticata.

Percorrendo da Porto Torres la strada cosiddetta a scorrimento “NON veloce” verso Alghero, possiamo notare tutti questi scenari e godere di questo bouquet di profumi, e nonostante il nostro occhio percepisca e pian piano inizi ad abituarsi a differenti paesaggi, prima dell’agglomerato urbano è impossibile non stupirsi di una improvvisa distesa sconfinata di verde. Alberi più alti della media, piante grasse, oleandri colorati eretti come staccionata naturale che traccia i confini di un’oasi ben più inaspettata, una distesa di viti svettanti a perdita d’occhio.

cantinaCi troviamo nella località I Piani e precisamente nella tenuta Sella & Mosca: 650 metri quadri di terreno di cui 550 coltivati a vite, ai quali si aggiungono gli appezzamenti in Gallura nella parte nord orientale e di Giba nel Sulcis, sulla costa sud occidentale. L’impatto visivo che si apre tra colonne di piante tropicali è indescrivibile: distese parallele di viti delle quali non si percepisce la fine, intervallate solo dagli edifici adibiti a magazzini di lavorazione, uffici, enoteca. Questa cantina è un’istituzione della Sardegna, fondata nel 1899 da due Piemontesi, l’ingegner Sella e l’avvocato Mosca curiosi e intraprendenti, appassionati di vino e dell’isola, che si vollero avventurare in questa attività innovativa sia per il contesto storico geografico che per il settore quasi sconosciuto e all’ora poco esplorato.

Si parla di un’opera ciclopica per descrivere la bonifica che fu necessaria per rimuovere lo strato massiccio di arenarie, trachite e calcare che avrebbero impedito il normale sviluppo delle viti; di questa opera oggi rimangono alcuni di quei massi di arenarie come ornamento e come testimonianza di un progetto straordinario che ha permesso ad un lembo di terreno abbandonato al pascolo di diventare una terra vocata alla viticoltura, baciata dal sole e abbracciata dai venti, in grado di produrre alcuni tra i migliori vini della Sardegna.

L’altra grande passione dei due avventurieri piemontesi, l’egittologia, ispirò l’ideazione del rinomato marchio Sella & Mosca, rappresentativo di una scena di spremitura dell’antico Egitto, che contraddistingue e identifica tutt’ oggi i suoi vini in Italia e nel mondo. In questi vini appunto “marchiati” è possibile percepire tutte le influenze atmosferiche, quei vortici di profumi che si concentrano in ogni singolo acino e che con il tipico movimento amatoriale ondulatorio del calice, si espandono come una raffica leggera ma intensa.

sellaemosca salaLa territorialità è quindi uno degli elementi che più contraddistingue la cantina Sella & Mosca, quasi a garantire la presenza nei suoi vini di caratteristiche organolettiche particolari, peculiarità inconfondibili che ritroviamo ad esempio nel Vermentino di Gallura Docg Monteoro, nel Cannonau di Sardegna Doc Dimonios e in particolare nel Torbato Alghero Doc, prodotto di nicchia, frutto di un’esclusiva interpretazione e valorizzazione di questo pregiato vitigno autoctono. Durante le visite guidate in cantina, oltre ovviamente a degustare alcuni vini, è possibile visitare la tenuta, il giardino, l’enoteca con le fotografie dell’epoca della fondazione, e la chiesetta, decorata con ritratti, dettagli e sculture religiose inneggianti alla vite, rispettosamente evocativa, dimostrazione dei valori e dei principi da più di un secolo alla base della filosofia Sella & Mosca.

L’attaccamento alla terra e alle tradizioni non ha impedito il progresso e l’utilizzo di tecniche innovative atte ad ottenere produzioni eccellenti, salvaguardando rigorosamente il territorio; rivoluzionario il progetto di eco sostenibilità attraverso l’utilizzo di energie alternative e la realizzazione della biodiversità, resa possibile dall’integrazione delle viti con differenti piante, (la staccionata naturale dell’impatto visivo iniziale, circa 3000 oleandri, pini marittimi palma eucalipti).

Innovazione, passione, tradizione, calore, forza; questo e molto di più offre la Sardegna a chi vuole assaporarla davvero, anche e soprattutto attraverso i vini della storica cantina, perché è il vento stesso che vorticosamente concentra ogni sentore di territorialità in essi e noi turisti non possiamo non degustare questa meravigliosa terra senza esporci ai venti che la modellano e che ne tracciano ogni indimenticabile caratteristica.

Dania Marcelli
amelie788@yahoo.it 

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