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POS obbligatorio: una legge all’italiana

POS obbligatorio: una legge all’italiana

Da lunedì 30 giugno 2014 è scattato l’obbligo per professionisti, artigiani e commercianti di disporre per i pagamenti oltre i 30,00 euro del POSIn pratica il cliente che deve pagare una somma superiore a 30,00 euro può pretendere di utilizzare la moneta elettronica al posto del contante. Questa disposizione è stata introdotta dal Governo Monti ed è stato dato del tempo per adeguarsi alle nuove disposizioni di legge.

Le associazioni di categoria di vario tipo, sia dei professionisti in questione che dei consumatori, hanno preso ovviamente posizioni diverse. Da chi grida all’abuso di una norma che obbliga chi ha un’attività o azienda a spendere ulteriormente denaro, a chi pretende con questo metodo di sconfiggere una volta per tutte il “nero” dei pagamenti. Non sta a me stabilire chi a torto o ragione. Desidero solo fare una piccola analisi di come noi italiani creiamo le leggi (non parlo ovviamente del semplice cittadino che le subisce) che poi lasciamo all’interpretazione e all’uso e consumo di tutti.

Basti pensare che la norma prevede SI l’obbligo di disporre del POS per il cliente, ma il professionista può anche evitare di installarlo perché, nella creazione della disposizione, si sono “dimenticati” di introdurre le sanzioni per chi non ottempera a tale legge. Pertanto il cliente può pretendere di pagare con il POS, il professionista può evitare di utilizzarlo, il cliente rimane debitore “senza mora” quindi senza interessi dovuti per il ritardato pagamento che avverrà in un secondo tempo, e a questo punto anche la fattura o ricevuta fiscale dovrà essere inviata al cliente successivamente alla prestazione professionale.

Aggiungiamo anche il fatto che, secondo una recente statistica, il 69% degli italiani rifiuta di cambiare il “suo” metodo di pagamento, mettendo l’Italia come spesso accade dietro Paesi come Gran Bretagna e Francia che utilizzano molto più di noi la moneta elettronica.

L’idea di combattere l’evasione fiscale con questa legge potrebbe con il tempo essere buona, anzi ottima… anche se per combattere il “nero” basterebbe che il cittadino PRETENDA il documento fiscale da tutti, dal professionista, all’artigiano, al titolare di azienda.

Mi pare che obbligare per i pagamenti l’uso del POS, che dovrebbe essere una scelta, incida sulle spese aziendali, già molto ridotte, specialmente per le piccole imprese, specie quelle familiari.

Non discuto l’idea e la buona volontà di chi ha creato la legge, ma vi immaginate l’idraulico che ripara il lavandino di casa e che si porta “a spasso” il POS e che lo propone come metodo di pagamento all’anziana signora che ha difficoltà ad utilizzare perfino il telefono cellulare?

Credo che il Governo Renzi stia acquisendo, anche se con fatica, sempre più credibilità sia in Italia che all’estero, e che debba per così dire mettere una “toppa” a una legge che scontenta un po’ tutti.

Ho solo un timore, e spero che nessuno si offenda per questa mia affermazione, ed è che questa norma, creata per contrastare l’evasione fiscale, per alcuni versi la favorisca.

Facciamo in modo che non si debba dire che è la “solita legge all’italiana”.

Ennio Baccianella

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