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Tonno di coniglio con carote, peperone e polvere di olive

Tonno di coniglio con carote, peperone e polvere di olive

Dosi per 4 persone – Tempo: 60 minuti più 3 ore per la polvere di olive – Difficoltà: facile

Ingredienti: 2 cosce di coniglio, 2 spalle di coniglio, 1 gambo di sedano, ½ cipolla, 4 foglie di salvia, 2 foglie di alloro, 1 limone, 1 bicchiere di vino bianco, 4 piccole carote, 1 porro, 1 peperone rosso, 1 spicchio di aglio,1 filetto di acciuga sott’olio, olio evo qb, pepe e sale qb,polvere di olive nere.

Fate un brodo con sedano, cipolla, scorza di limone, 2 foglie di salvia, 1 foglia di alloro e sale. Quando bolle immergete il coniglio e fate sobbollire per 20 minuti. Fate raffreddare immerso nel brodo.Disossate il coniglio, mettetelo in un contenitore  con 2 foglie di salvia, 1 di alloro e copritelo di olio evo; fate riposare per almeno 20 minuti.
Per la salsa al peperone: rosolate ½ spicchio di aglio con l’olio e l’acciuga. Appena l’olio profuma aggiungete il peperone a spicchi, i porri, un po’ d’acqua e portate a cottura, regolate di sale se necessario e filtrate (se necessario setacciate).
Per la polvere di olive: spezzettate le olive grossolanamente e cuocete in forno ventilato a 90° per 3 ore, dopodiché frullate le olive per ridurle in polvere. Rosolate le piccole carote nel burro. Servite il coniglio ben sgocciolato con le carotine, la salsa di peperone e la polvere di olive.

Di sicuro non si rischia la noia né il già visto, con questa ricetta: si può dire che esprime con esattezza il carattere dell’autrice, la chef  Simona Benetti del “Battipalo”,  ristorante di Lesa (NO) con magnifica veranda sul Lago Maggiore. Oltre al paesaggio incantevole, Simona e suo marito Gabriele Boggio riescono ad offrire ai turisti di passaggio e ai clienti abituali quel qualcosa in più, che la tradizione pura e semplice non  può trasmettere.  Le lumache, pertanto, saranno fritte nella farina di grano saraceno e accompagnate da radici di prezzemolo e porcini. E non aspettatevi delle semplici linguine col pesce, perché  al “Battipalo” ve le faranno trovare di farro e orzo, con cime di rapa e  bagna cauda di lavarello.  In altre parole c’è da divertirsi, in cucina e a tavola: meglio così, altrimenti ci si può anche accontentare della solita trattoria o della mensa aziendale.

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