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Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale I.G.P.

Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale I.G.P.

Le origini del Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale IGP risalgono all’epoca preromana. Già gli Etruschi infatti erano dediti all’allevamento di razze bovine con caratteristiche comuni a quelle attuali nelle aree dell’Appennino. Le razze odierne sono frutto di incroci e selezioni che hanno trasformato e migliorato nel tempo il Bos taurus primigenius. In particolare, la Romagnola, diffusa soprattutto in Romagna, è stata selezionata da antichi animali allevati dalle popolazioni barbare nel VI-VII secolo d.C. La Marchigiana è invece il risultato dell’incrocio tra la Romagnola e la Chianina, realizzato nel XIX secolo ad opera degli allevatori marchigiani e diffusa specialmente nelle regioni centromeridionali e in Campania.

Zona di Produzione
La zona di produzione del Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale IGP comprende l’intero territorio delle regioni Umbria, Marche, Abruzzo e Molise e l’intero territorio delle province di Bologna, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini, nella regione Emilia-Romagna; Benevento e Avellino, Caserta limitatamente ad alcuni territori, nella regione Campania; Frosinone, Rieti, Viterbo, parte delle province di Roma e Latina nella regione Lazio; Grosseto, Siena, Arezzo, Firenze, Pistoia, Prato, Livorno e Pisa, nella regione Toscana.

Materie prime/varietà/razza
Il Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale IGP è la carne ottenuta da bovini, maschi e femmine, di pura razza Chianina, Marchigiana e Romagnola, di età compresa fra i 12 ed i 24 mesi.

Metodo di lavorazione / coltivazione / allevamento
Fino al periodo di svezzamento i vitelli devono essere nutriti esclusivamente con latte materno. L’allevamento degli animali può essere al pascolo o a stabulazione fi ssa. Successivamente la base alimentare è costituita da foraggi freschi e/o conservati provenienti da prati naturali, artifi ciali e coltivazioni erbacee tipiche della zona geografi ca indicata; in aggiunta è permesso l’uso di mangimi concentrati semplici o composti e l’addizione con integratori minerali e vitaminici. Gli standard nutritivi devono comunque rimanere alti, con quota proteica compresa tra 13 e 18%, in funzione dello stadio di sviluppo dell’animale. Le modalità di allevamento in questa fase sono la stabulazione libera o a posta fi ssa. Il processo di macellazione deve avvenire all’interno della zona di produzione.

Aspetto e Sapore
Le carni di Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale IGP sono succulente e nutrienti, di grana fi ne, caratterizzate da un colore rosso vivo. Hanno consistenza soda ed elastica al tempo stesso, con piccole infi ltrazioni di grasso bianco che solcano la massa muscolare.

Gastronomia
La carne del Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale IGP va conservata in frigorifero per non più di due giorni, avendo cura di avvolgerla con la pellicola. è ottima cucinata alla griglia o in padella, allo spiedo o al forno, ma anche come spezzatino o bollita. Questa carne è solitamente abbinata a vini rossi corposi. Il Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale IGP è conosciuta soprattutto nel taglio “bistecca alla fi orentina”. È inoltre possibile surgelare o congelare il prodotto, che, per conservare le sue caratteristiche distintive, deve essere scongelato lentamente in frigorifero.

Commercializzazione
Il prodotto è immesso in commercio tutto l’anno come Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale IGP nelle tipologie: Marchigiana, Chianina, Romagnola. Può essere venduto al taglio o confezionato in idonei contenitori sigillati. è commercializzato in 18 differenti tagli: muscolo posteriore, campanello, girello, sottofesa, noce, fesa, scamone, lombata, costata, pancia, petto, sottospalla, reale, collo, muscolo anteriore, girello di spalla, polpa di spalla, copertina.

Nota distintiva
La combinazione di patrimonio genetico, tipo di allevamento e ambiente climatico fa sì che la carne del Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale IGP non presenti fenomeni di rapido scurimento all’esposizione all’aria e che abbia un’alto contenuto di ferro.

(fonte www.qualivita.it)

 

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