Tu sei qui

Alimentazione negli anziani, un nuovo approccio per combattere la disfagia

Alimentazione negli anziani, un nuovo approccio per combattere la disfagia
Nella rsa “Le Ville di Porta Romana” si è svolto un seminario per illustrare l’importanza di una sana alimentazione e corretti stili di vita per prevenire la disfagia nelle persone fragili e le gravi patologie connesse. Tra i relatori Andrea Ungar e Alessia Ravenni

Si è svolto sabato 4 febbra u.s. nella rsa “Le Ville di Porta Romana” a Siena il convegno “Disfagia – seminario teorico pratico“. Organizzato da Nutrire con Cura in collaborazione con la Vivenda Spa, azienda del Gruppo la Cascina Cooperativa, e con il patrocinio di “Società di esecutori di pie disposizioni Onlus”, l’appuntamento medico-scientifico ha coinvolto alcuni dei più importanti professionisti attivi in Toscana come Andrea Ungar, direttore del reparto di geriatria all’Ospedale Careggi di Firenze.

A parlare poi di sana alimentazione è stata Alessia Ravenni, responsabile del servizio dietetico in Toscana per Vivenda Spa.

Lo stato nutrizionale degli ospiti è una condizione fondamentale per la loro salute e benessere perché permette di migliorarne la qualità di vita, soprattutto quando si tratta di pazienti anziani e fragili.

Una sana e corretta alimentazione migliora la prognosi, riduce e previene l’insorgenza di complicanze, contribuisce alla cura di molte patologie, previene patologie connesse con la malnutrizione come la sarcopenia.

Ma gli effetti di una corretta nutrizione sulle persone interessano anche le sfere affettiva, emotiva e psichica, in quanto una qualità dell’alimentazione non adeguata dal punto di vista della varietà, della riconoscibilità e della qualità organolettica porta con sé frustrazione e percezione di scarsa cura e attenzione.

Strettamente connesso a tutto questo è il problema della disfagia e presbifagia, una condizione molto frequente e spesso non perfettamente diagnosticata che porta con sé il rischio di malnutrizione e di gravi eventi collaterali come polmonite ab ingestis. La presa di coscienza per i pazienti disfagici consente loro una buona alimentazione in sicurezza sia da un punto di vista strettamente sanitario che di qualità della vita.

In quest’ottica la ristorazione deve essere considerata un servizio sanitario e non un mero servizio alberghiero.

I risultati di un’alimentazione corretta ed efficace sono importanti sia dal punto di vista sanitario e del benessere degli ospiti, sia dal punto di vista della riduzione dei costi diretti e indiretti per un ente: gestione delle patologie causate da una alimentazione non ottimale, costi logistici e indiretti, costi dell’integrazione nutrizionale, costi della cattiva reputazione causati da una alimentazione non adeguata.

Per poter realizzare una corretta alimentazione è inoltre fondamentale che la realizzazione del servizio di ristorazione sia integrato con lo screening nutrizionale degli ospiti e con il costante monitoraggio nutrizionale.

Per questo è necessario che i cuochi, i nutrizionisti, i dietisti, i logopedisti, i geriatri, gli infermieri e tutti gli operatori sociosanitari operino in un dialogo costante, uniti nell’obiettivo comune di offrire agli ospiti le soluzioni migliori dal punto di vista della sicurezza, degli apporti nutrizionali e del piacere dell’alimentazione e della sua efficacia nutrizionale.

Alessia Ravenni, dietista della Vivenda Spa: “La ristorazione nelle strutture assistenziali deve rappresentare un momento di piacere ma anche un vero e proprio strumento del percorso terapeutico e di cura.

Questo è possibile grazie alla realizzazione di piatti bilanciati dal punto di vista nutrizionale, appetibili e di alta qualità, ma anche attraverso la sensibilizzazione del personale addetto alla somministrazione del pasto e alla corretta formazione di tutta l’equipe di cucina”.

Leggi anche...

Pin It on Pinterest