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Gli abbinamenti non tradizionali del vino

Gli abbinamenti non tradizionali del vino

A volte mi succede di trovarmi “faccia a faccia” con un primo o un secondo piatto e voler abbinare un vino che, “orrore”, esce dalle regole del bon ton degli abbinamenti cibo – vino. Ma poi mi chiedo: se a me piace quel vino perché non dovrei sceglierlo?

Dobbiamo sempre considerare che il tema del perfetto abbinamento cibo – vino è in discussione da sempre, sia tra gli asceti e sapienti del nobile discendente dell’uva, che tra gli appassionati.

E’ opinione comune che con la carne si beva il rosso ed il bianco con il pesce, ma allora mi viene da pensare: il vino rosato che lo producono a fare?

La mia è una considerazione che deriva dall’assaggio di prodotti eccellenti che spesso risolvono il dilemma dell’abbinamento.

E’ chiaro che esistono dei principi dai quali è preferibile non allontanarsi. Non è necessario “annusare” il piatto quando viene servito per trovare i condimenti usati e le spezie, ma risulta ovvio che pasta e risotto richiedono vini leggeri e, a seconda del condimento, più o meno profumati.

La carne ai ferri ed il brasato richiedono vini rossi che spaziano per età e struttura in base all’importanza del secondo piatto e poi, non possiamo negare, un buon bianco strutturato e profumato ben si unisce a del pesce spada arrosto.

Mi è capitato di essere ospite durante occasioni conviviali importanti dove è stato servito un menù eccellente, sia nella preparazione che negli ingredienti usati, sia nella presentazione, ma che purtroppo è stato totalmente rovinato dagli spumanti e dai vini abbinati, di scarsa godibilità già nel bicchiere, figuriamoci al naso e al gusto!

Torniamo al nostro vino rosato. Creato da una corta macerazione delle vinacce nel mosto, oppure da uve di vitigni  che donano chicchi poveri di colore e tannini, o ancora dalla miscelazione di uve rosse e bianche, o da una vinificazione in bianco, è un vino con caratteristiche organolettiche che si avvicinano ai bianchi, quindi di elevata acidità e buona sapidità, che va servito a circa 12 – 14 °C.

Ricco di profumi quali agrumi e pompelmo rosa, dona anche nuance di fiori freschi appena colti, e si abbina perfettamente ad aragoste e gamberi o a zuppe di pesce anche leggermente piccanti.

Alle volte lo preferisco al classico aperitivo, unendolo a delle preparazioni a base di prosciutto crudo a tendenza dolce ed a formaggi freschi a pasta molle.

Provatelo con le classiche insalatine estive condite senza aceto e con aggiunta (è un suggerimento…) di salmone e cubetti di formaggio caprino.

Ottimi anche con la carne bianca saltata in padella, fino ad arrivare all’arrosto con funghi o a un maialino tenero al forno.

E per finire, chi non conosce il vino novello? E’ un vino che rientra nella categoria “vini speciali” creato tramite la tecnica della macerazione carbonica, che possiamo degustare a partire dal 6 novembre di ogni anno.novello castagne1

Diventato ormai un “cult” enologico, è profumatissimo di mosto e frutta rossa fresca.

Viene abbinato preferibilmente a carni arrosto e primi con ragù, ma il motivo principale per cui lo acquistiamo è perché “ci piace”.

Vi invito a provarlo con una mousse di frutti di bosco o panna cotta, o con una crostata di prugne o ciliegie: vi sorprenderanno sensazioni piacevoli e gustose ad ogni fetta di dessert.

Ennio Baccianella

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