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La bella storia dell’Amaro di San Vigilio

La bella storia dell’Amaro di San Vigilio

Si tratta di una ricetta scritta dagli avi della famiglia Dolzan durante la prima guerra mondiale per evitare la perdita della pratica di casa. Il documento è conservato nel museo della distilleria Villa de Varda (Mezzolombardo – TN) ricco di 1.600 attrezzi antichi riguardanti l’agricoltura e le arti della vinificazione e distillazione ed è testimone di ben 5 generazioni di impegni in enologia della famiglia Dolzan, tutt’oggi proprietaria dell’azienda famosa per le grappe di alta immagine e qualità.

Monsignor Maule (Capitolo della Cattedrale di Trento), ha voluto valorizzare tale amaro di 30 erbe e radici e ha chiesto di riprodurlo tal quale e ribattezzarlo Elixir Sancti Vigilii proprio in onore del legame al territorio trentino del Vescovo Martire ed ora Patrono di Trento e del Trentino.

Inoltre, il digestivo, è legatissimo anche al ricercatore e botanico Pietro Andrea Mattioli, che con approfonditi studi proprio sulle erbe e relative proprietà, rese “usabili” e comuni varie piante in erboristeria.

Oltre a questa professione, Mattioli, fu Medico personale del Principe Vescovo Bernardo Clesio e quindi dell’intero Concilio di Trento. Per questo, tutt’oggi, “riposa” proprio nella Cattedrale San Vigilio a Trento, ricordato dall’imponente monumento a lui dedicato.

Nasce così un’elegante bottiglia, astucciata singolarmente ed impreziosita dal folder che racconta le storie del Santo, di Mattioli, della Cattedrale e le specifiche dell’amaro stesso e di come degustarlo al meglio.

Risulta essere un gusto non troppo amaro, dalle caratteristiche piacevoli e gradevoli, digestive e che si prestano ai metodi moderni di consumo.

Il professore di barman Nino Forlini ha infatti fatto nascere una serie di cocktails davvero deliziosi che sanno valorizzare al meglio l’Amaro Sancti Vigilii e le altre storiche grappe riserva barricate Villa de Varda.

Il lancio del prodotto è stato fatto durante la presentazione del programma delle feste vigiliane presso palazzo Geremia (sede di rappresentanza del comune di Trento), mentre la commercializzazione è partita solo ai primi di settembre, dopo la raccolta delle erbe.

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